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digital culture
L'avvento del digitale sta determinando profondi mutamenti nella mente delle persone e nell'organizzazione dei comportamenti: cambia il sistema di idee, di valori, di aspettative, di riferimenti; cambia l'immaginario collettivo che fa da motore alle scelte della vita quotidiana; comincia ad articolarsi quella che possiamo definire come Cultura Digitale.
E come sempre accade nelle fasi di transizione, i diversi modelli e paradigmi culturali entrano in conflitto, polarizzandosi su opposizioni automatiche come vecchio/nuovo, classico/moderno, alto/basso, artistico /commerciale, che finiscono per lasciare in ombra sia la reale linfa innovativa, sia i fattori di persistenza e continuità.
Capire i Media Digitali e il loro impatto culturale significa quindi indagare - secondo i loro principi intrinseci, e non guardando "nello specchietto retrovisore" (secondo la metafora di McLuhan) - i modi con cui le persone, i gruppi, le istituzioni si organizzano e trovano nuove forme di stabilità ed evoluzione proprio a partire dalle possibilità che gli strumenti della comunicazione digitale sono in grado di offrire.
Giulio Lughi è stato titolare dell'insegnamento di Culture dei Media Digitali presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione e Culture dei Media; è autore di un volume dedicato specificatamente a questo tema: Cultura dei Nuovi Media , Guerini, Milano 2006, e di alcuni articoli di sintesi: Competenze e culture digitali: una differenza di senso fra tattica e strategia, su "Agenda Digitale", 2 maggio 2016; Di cosa parliamo quando parliamo di Cultura Digitale, su "Agenda Digitale", 6 aprile 2021.
tematiche particolari
Nell'ampio settore dei Media Digitali, Giulio Lughi si è occupato in particolare di alcune tematiche culturali più specifiche:
- Il rapporto fra tecnologie digitali e discipline umanistiche, soprattutto nella sua veste di Presidente del CISI (Centro Interstrutture di Servizi Informatici e Telematici per le Facoltà Umanistiche dell'Università di Torino), un centro che in Italia ha svolto una funzione pionieristica nel trovare un punto d'incontro fra i saperi tradizionali e le possibilità offerte dalle tecnologie della comunicazione, come dimostrano i progetti sviluppati in più di venticinque anni di attività e in particolare il convegno Per una multimedialità sostenibile: ripensare le tecnologie per le scienze umane.
- L'avvento del paradigma mobile-locative, dovuto alla sempre maggiore importanza dello spazio fisico nei Media Digitali. Un tema toccato in diverse occasioni:
- seminario organizzato nel 2007 in occasione di "Torino Capitale Mondiale del
Libro" dal titolo MOVE: dal fisso al mobile. Dinamiche dello spazio nella comunicazione e nei
media, con la partecipazione di Juha Kaario (Nokia), Ugo Volli, Franco Farinelli;
- intervento su Text-Space Dynamics: the Digital Media in Defining New Urban Languages al convegno internazionale NEW URBAN LANGUAGES. Re-Imaging the City after the Knowledge-Based Turn, Politecnico di Milano, 19-21 giugno 2013;
- intervento su The Mobile/Locative Paradigm: Embodiment and Storytelling in Digital Media al FilmForum, International Film Studies Conference, Gorizia 7 aprile 2014;
- pubblicazione del saggio Nuovi giochi, nuovi spazi in: "REM - Ricerche su Educazione e
Media", vol.2, n.1, giugno 2010;
- partecipazione al Comitato Scientifico della rivista ScreenCity Journal, focalizzata sulla mediatizzazione degli spazi urbani.
- Il diffondersi delle "forme brevi" come modalità testuale specifica dei media digitali. Interventi su questo tema: