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Il ruolo dell'immaginario nella cultura digitale

in "Culture Digitali", 28 giugno 2023
L’immaginario rappresenta un elemento fondante di ogni cultura, perché contribuisce a integrare la conoscenza razionale con lo sviluppo degli aspetti emozionali, fantastici, inconsci. Il paper dà all’inizio delle rapide introduzioni ai concetti di immaginario e di cultura digitale, per poi distinguere due diverse modalità di influsso dell’immaginario sulla cultura digitale: a) l’immaginario digitale “derivato”, che consiste nella ripresa – mediante la digitalizzazione – di elementi dell’immaginario tradizionale; b) l’immaginario digitale “originale”, che viene sviluppato mediante le caratteristiche specifiche delle tecnologie digitali. Complessivamente, il ruolo dell’immaginario nella cultura digitale è di controbilanciare la visione tecnocentrica che tende a definire la cultura digitale semplicemente come “nuove tecnologie”, per dare invece spazio ai fattori di emozione e libertà immaginativa.


Ha senso parlare di arte prodotta dall'Intelligenza Artificiale?

in "Agenda Digitale", 20 marzo 2023
Chiedersi se l’Intelligenza Artificiale produce arte è una domanda troppo generale, anzi troppo generica, e quindi inutile: la definizione dell’arte non dipende dalle caratteristiche tecniche di un’opera “in sé”, né dal fatto che qualcuno si definisce "artista". Dipende anche e soprattutto dalla ricezione, cioè dalla risposta estetica che suscita nel pubblico (e nel mercato), e dipende inoltre dal contesto culturale in cui avvengono i processi di comunicazione artistica. Quindi in momenti di transizione come questo, di fronte alla comparsa di una tecnologia dirompente, piuttosto che porsi domande metafisiche ("che cos'è l'arte?") è meglio muoversi pragmaticamente e valutare volta per volta l’effettivo impatto estetico e socio-culturale di quelle che continuiamo a chiamare - per convenzione e comodità, ma ben consapevoli della loro sfuggente identità - “opere d’arte”.


Tecno-fashion: moda e trasformazione digitale

in "Culture Digitali", gennaio 2023
Nella moda entrano in gioco alcuni tra i temi più avanzati e stimolanti del digitale: gestione intelligente dei dati; integrazione globale della filiera, dalla produzione all’utente finale; personalizzazione dell’esperienza del consumatore; apertura verso gli scenari di grafica immersiva tridimensionale (metaverso e simili): ecco perché la moda appare come un ottimo indicatore per valutare la portata della trasformazione digitale.


Robotica sociale: l'intreccio fra tecnologico e umano

in "Agenda Digitale", 20 aprile 2022
L’immagine del robot come dispositivo essenzialmente meccanico e ripetitivo ha lasciato ormai il posto ad un’immagine molto più articolata, dovuta all’ingresso sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale nella progettazione e gestione di questi artefatti. I robot entrano infatti sempre più nella vita quotidiana e sociale, proprio grazie alle loro capacità “intelligenti” di apprendimento e di decisione: di conseguenza si trovano ad interagire con gli umani in modalità nuove e a volte imprevedibili, aprendo un territorio di studio e sperimentazione che estende il campo relazionale al di là del tradizionale ambito dell’interazione “uomo-macchina”.


Nuovi scenari per la spettacolarizzazione culturale: immersività "pesante" o "leggera"

in "Agenda Digitale", 10 gennaio 2022
L'immersività applicata ai prodotti culturali sta suscitando grande interesse tanto nel pubblico generalista quanto negli ambienti specialistici: come orientarsi in questo variegato panorama? Finora l'attenzione è stata puntata soprattutto sulla Virtual Reality, ma recentemente si sta facendo largo il settore delle Immersive Art Experience, che propone un tipo di esperienza digitale completamente diversa. Proveremo ad individuare un criterio molto semplice, ma anche molto efficace, per valutare i due campi: la distinzione fra immersività "pesante" e immersività "leggera".


La scrittura invisibile: stratigrafie del testo digitale

in "Wunderkammer", dicembre 2021
Pubblico sul primo numero della rivista "Wunderkammer" un saggio sulla articolazione complessa della scrittura digitale, tra testo superficiale e testo profondo, in cui propongo di distinguere cinque fasi-tipologie della scrittura digitale: automatico-combinatoria; labirintico-ipertestuale; dinamico-programmata; mobile-immersiva; algoritmico-intelligente.


Di cosa parliamo quando parliamo di Cultura Digitale

in "Agenda Digitale", 6 aprile 2021
Si parla sempre più di Cultura Digitale come substrato necessario per capire - in tutte le sue sfaccettature e implicazioni - la complessa transizione dall’industriale all’ICT: Cultura Digitale come bisogno di spessore concettuale, di profondità di analisi, di visione strategica che non si limiti alle pure competenze tecnologiche.


Creatività Digitale e mondo del lavoro

in "Agenda Digitale", 11 febbraio 2021
Come riconosciuto concordemente in letteratura, il 60% delle persone che nascono oggi farà un lavoro che ancora non esiste. Per questo è importante mettere a fuoco la Creatività Digitale: digitale perché digitale sarà sempre più l'infrastruttura portante, l'ecosistema delle attività produttive; creatività perché il cambio di paradigma-economico, sociale, e anche mentale-innescato dal digitale richiede una capacità di visione e di invenzione, e anche di fantasia, capace di andare oltre gli scenari a cui siamo abituati.


Vedere l'invisibile. Per una definizione del falso nei media digitali

in Andrea Rabbito (a cura di), La cultura del falso. Inganni, illusioni e fake news, Milano, Meltemi, 2020.
Il contributo pone in discussione la necessità di riconfigurare i concetti di vero e falso nel contesto dei media digitali: analizzando alcune polarità fondamentali, quali ad esempio quella fra analogico e digitale, o quella fra testo superficiale e testo profondo, emerge il fatto che l'immagine digitale (e più in generale tutta la testualità digitale) è sempre e comunque "falsata" rispetto al suo compito primario di rappresentare la realtà, in quanto i processi di numerizzazione dell'informazione sono per loro natura arbitrari, oltre ad essere costantemente manipolabili. Ne deriva una sorta di "sospensione generalizzata dell'incredulità", non applicata solamente alle esperienze di fiction, ma diventata ormai condizione ineludibile di qualsiasi esperienza mediale.


La corsa al digitale negli ambienti artistici: entusiasmi e contraddizioni

in "Agenda Digitale", 2 dicembre 2020
Artisti, gallerie, musei, istituzioni stanno scoprendo - con qualche anno di ritardo - l'esistenza (e le potenzialità) del digitale. Complice la riduzione forzata delle presenze dal vivo dovuta alla pandemia, assistiamo al fiorire di iniziative di varia natura e diverso spessore culturale: dalle semplici gallery di immagini, all'utilizzo di piattaforme per webinar e talk, all'allestimento di database per sviluppare le vendite online, alla promozione (o produzione) di format innovativi di visita immersiva: un ventaglio di applicazioni del digitale che va dal semplice uso "di servizio" alle sperimentazioni più creative. Come interpretare e catalogare questi fenomeni?


Archiviazione digitale in ambito artistico-culturale

in Martina Corgnati (a cura di), Archivi, Luoghi, Paesaggi Digitali, Roma, Aracne, 2020
Propongo una riflessione su come il digitale destruttura e ricompone concettualmente l’idea stessa di archivio. Procederò articolando le mie argomentazioni in tre parti: la prima, in cui vediamo come l’idea di archivio sia strettamente legata all’evoluzione del digitale, recuperando spunti e anticipazioni già presenti nella cultura umanistica; la seconda, dove esamino le applicazioni “tradizionali” del digitale al mondo degli archivi; la terza, volta ad esplorare gli scenari avanzati del digitale nel riconfigurare le funzionalità degli archivi, e più in generale del patrimonio culturale.


Intelligenza Artificiale, arte, cultura

in "Agenda Digitale", 2 ottobre 2020
Anche grazie ad eventi di grande impatto mediatico (un “dipinto” prodotto dall’Intelligenza Artificiale è stato venduto all’asta da Christie’s per 432.500 dollari), l’applicazione all’arte e alla cultura di questa potente tecnologia sta suscitando sempre maggiore interesse. Il tema è indubbiamente suggestivo, ma si presta anche a considerazioni generiche, nostalgiche o moralistiche, oppure ingenuamente tecno-entusiaste; e quasi sempre si tende a considerare l’AI come un tutto indistinto senza articolare i diversi aspetti del fenomeno: questo articolo propone invece una catalogazione delle applicazioni artistiche dell’AI in base ai settori di utilizzo.


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